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Vendere vino online grazie all’e-commerce

Perché dovrei aprire un’enoteca online? Quali vantaggi posso trarne? Domande legittime, che molti produttori e rivenditori di vino si pongono prima di entrare nel settore dell’e-commerce.

Nonostante il mercato del vino online stia conoscendo, a livello globale, una buona crescita, in Italia la penetrazione del canale digitale sulla vendita totale del vino stenta ad affermarsi – è una delle più basse al mondo – nonostante il Belpaese sia il terzo consumatore di vino al mondo, preceduto dagli Stati Uniti – al primo posto – e dalla Francia al secondo.

La stragrande maggioranza delle aziende vitivinicole italiane non è ha ancora introdotto l’approccio “digital” nel proprio modello di business: moltissimi produttori dispongono esclusivamente di siti istituzionali, i cosiddetti “siti vetrina” non interattivi e con contenuti prevalentemente informativi per la presentazione dei prodotti, senza alcuna funzionalità di vendita.

Eppure si tratta di un mercato enorme e di una vetrina senza precedenti collegata direttamente al consumatore finale. 

Fra le aziende che si sono già avviate in questo ambito, solo alcune hanno un approccio corretto, la maggior parte presentano diverse criticità: poca o scarsa attenzione ai social; scarso, o addirittura inesistente, il coordinamento fra le varie piattaforme; una comunicazione nel complesso spesso scoordinata e inefficace.

In epoca più recente hanno cominciato a farsi strada iniziative più innovative nell’ambito della vendita di vino online: tali iniziative si avvalgono di differenti modelli di business quali “catalogo”, “vendite private”, “marketplace”, “abbonamento”, “gruppo d’acquisto” e “social commerce”, per differenziarsi e catturare l’attenzione dei potenziali clienti.

Ma le vendite sembrano ancora molto limitate e solo pochi degli attuali operatori ha raggiunto livelli rilevanti di quote di mercato, visibilità, traffico e volume di transazioni tali, in qualche caso, da emergere in maniera netta sugli altri.

Quali sono, dunque, le maggiori criticità che l’e-commerce del vino riscontra in Italia? In primo luogo, le cause del ritardo nello sviluppo e nell’affermazione del commercio elettronico del vino sono da ricercarsi in motivazioni più generali, che hanno a che fare con un ritardo caratteristico del nostro Paese, dove l’e-commerce si sta affermando come vera consuetudine d’acquisto.

Al di là delle motivazioni sociali e comportamentali, per quanto riguarda nello specifico il vino, a queste difficoltà generiche se ne aggiungono altre peculiari del settore.

Data la grande facilità di approvvigionamento di vino in Italia – in numerosi negozi fisici, grande distribuzione, enoteche e cantine locali – gli utenti si rivolgono alla rete principalmente per l’acquisto di vini esteri, di difficile reperimento o per promozioni particolarmente convenienti. Anche le spese di spedizione, che negli e-shop del vino sono, nella maggior parte dei casi, poco comprimibili, costituiscono un fattore che scoraggia gli acquirenti virtuali.

Inoltre, la logistica complicata – ad alto rischio di rotture – non permette di ridurre o addirittura di annullare i costi di spedizione e consegna, come avviene in altri settori merceologici.

Queste problematiche richiedono adeguate strategie aziendali e di mercato in grado di annullarne le criticità. Un adeguato approccio non solo è in grado di azzerarne gli effetti ma anche di trasformarli in opportunità.

Negli ultimi due anni, per altro, si è verificato un vero e proprio boom nel mondo digitale.

Un fermento che non ha precenti, colpa dei continui lookdown che hanno portato gli italiani a restare in casa moltiplicando in modo incredibile le connessioni attraverso la rete.

Ovviamente il processo ha riguardato tutti i settori e, in particolare se ne sono avvantaggiate quelle aziende che avevano già una clientela affermata sul web o sui social.

Anche il settore del vino, dalla produzione alla commercializzazione, ha vissuto un balzo in avanti senza precedenti.

Ma molto lavoro resta ancora da fare.

Nonostante, quindi, le storiche difficoltà, il commercio elettronico potrà offrire, in un futuro molto vicino, interessanti opportunità a tutti gli operatori che riusciranno sviluppare il potenziale ancora inesplorato del commercio elettronico del vino: si ritiene infatti che, nel breve periodo, il mercato online potrà esprimere un giro d’affari sempre più rilevante com’è già avvenuto per altri settori.

Tutto ciò è possibile, utilizzando i potenti mezzi messi a disposizione della rete, con l’ausilio di addetti qualificati. L’improvvisazione o il faidate non conducono a risultati adeguati e misurabili. Sottovalutare un approccio professionale può essere fatale e controproducente. Occorre concertazione fra i diversi strumenti e le diverse piattaforme, una comunicazione omogenea, obiettivi precisi e progressivi. Solo così i risultati non tarderanno ad arrivare.

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